Raku è il nome di una particolare tecnica di cottura dell'argilla, derivata da una più antica pratica giapponese. Nel Giappone del XVI secolo la crescente richiesta di vasellame per la cerimonia del Tè sviluppò la necessità
di estrarre dal forno i pezzi ancora caldi ed incandescenti. I ceramisti notarono che gli smalti assumevano particolari colorazioni proprio per lo shock termico. Questo li spinse a ricercare e sperimentare in questa direzione, sviluppando da una parte
impasti capaci di resistere al repentino cambiamento di temperatura senza rompersi ( le argille refrattarie) e dall'altra smalti e cristalline la cui composizione chimica produceva particolari effetti di colore e sfumature. Negli anni '50 questa
tecnica fu portata negli Stati Uniti dove sviluppò ulteriori pratiche sperimentali tra cui la riduzione con materiale combustibile come segatura, foglie secche, giornali. Quest'ultima tecnica produce alcuni particolari effetti tra cui il contrasto bianco/
nero e soprattutto il caratteristico effetto " craquelè" e cioè le piccole crepe che creano disegni affascinanti e sorprendenti. Il Raku non si può raccontare, bisogna viverlo per capire a fondo l'emozione, la sorpresa, la bellezza di
lavorare con il fuoco e la sua magia in una risultanza di effetti strabilianti e sempre assolutamente unici.